Come dice il nome servono per ingrandire, vedere con maggior precisione e con più dettagli denti e gengive. Grazie all’uso di questi dispositivi il clinico può usare strumenti (microfrese, microlame, strumenti manuali ) più piccoli e quindi eseguire cure meno invasive.
Non esiste un intervallo standard che possa andar bene per tutti.
Nel nostro studio l’intervallo tra due sedute di igiene viene personalizzato in base alle necessità del singolo che vengono stabilite grazie ad una serie di parametri (indice di sanguinamento, indice di placca, PSR) che di volta in volta vengono rilevati dall’odontoiatra.
L’utilizzo della diga è fondamentale, se non addirittura obbligatorio (durante la rimozione delle vecchie otturazioni in amalgama d’argento), in molte prestazioni odontoiatriche.
Aumenta la sicurezza del paziente e permette di elevare lo standard delle cure eseguite.
Il processo che porta ad avere strumenti sterili si compone di più fasi.
Dopo essere stati usati su un paziente tutti gli strumenti non monouso vengono immersi in una soluzione decontaminate a freddo, successivamente vengono inseriti in un termodisinfettore, un macchinario che grazie all’azione di detergenti molto efficaci, calore e vibrazioni, rimuove tutti i residui presenti sugli strumenti.
Lo stesso dispositivo permette anche di asciugare completamente gli strumenti che poi vengono inseriti in buste termosaldate. Queste vengono etichettate una ad una (tracciabilità del processo) ed inserite in autoclave che provvede alla sterilizzazione.
Non è dannoso! Tuttavia è bene sapere che per non incorrere in spiacevoli effetti collaterali è fondamentale usare un prodotto di buona qualità (concentrazione stabile del principio attivo sbiancante e buona formulazione in gel), proteggere adeguatamente le gengive e non demandare questa procedura che deve sempre essere eseguita dall’odontoiatra.
Da sempre siamo impegnati in un programma di aggiornamento, ognuno di noi secondo le proprie preferenze. Da alcuni anni l’aggiornamento è divenuto obbligatorio per il personale sanitario (programma ECM) e dal 2019 anche per le ASO ( assistenti di studio odontoiatrico).
Non sono dannose ma non si deve abusare dei raggi X che come sappiamo possono avere effetti negativi sull’ organismo. Nel nostro studio da molti anni eseguiamo solo indagini radiologiche digitali con apparecchi costantemente controllati da esperti qualificati in fisica medica, in questo modo la loro efficienza è sempre ottimale permettendoci di abbassare dose e tempo di esposizione del paziente ai raggi X. Otteniamo così immagini estremamente nitide preservando la salute dei pazienti.
Si possono fare. Negli ultimi anni l’uso del metallo si è drasticamente ridotto grazie all’ utilizzo di materiali ceramici altamente resistenti, come il disilicato di litio e la zirconia che permettono di realizzare corone e ponti “metal free”.
Si! Oltre alle tecniche tradizionali esiste l’ortodonzia linguale, una tecnica nella quale l’apparecchio viene montato sulla superficie interna dei denti. Ma quando le esigenze estetiche sono ancora maggiori, se lo specifico caso lo permette, si può ricorrere all’ortodonzia invisibile. Si tratta di una serie di sottilissime mascherine in plastica rigida (allineatori) che permettono di spostare i denti limitando così il disconfort estetico.
Sono delle sottilissime coperture in ceramica, simili a delle unghie finte, che vengono applicate sulla faccia esterna dei denti anteriori per modificarne forma, volume e colore.
Precedentemente conosciuta come “piorrea” è una malattia infiammatoria estremamente diffusa (colpisce circa il 30% della popolazione mondiale) che colpisce la gengiva e tutto l’apparato di sostegno del dente (legamento alveolare e osso). Se non trattata, in soggetti predisposti e con altri fattori di rischio (fumo, diabete) può portare alla perdita dei denti.
Con una buona igiene orale domiciliare, adottando corretti stili di vita (no fumo, controllo della glicemia) e con specifiche procedure (detartrasi, levigatura radicolare, antibiotico terapia locale, chirurgia parodontale) messe in atto dall’odontoiatra.
Anche se raramente i bambini lamentano dolore per una carie sui denti da latte (decidui) è bene procedere alla cura. Il processo carioso infatti può essere così esteso da portare alla perdita precoce del dente da latte con conseguente rischio di perdita di spazio necessario per l’eruzione del dente permanente. Inoltre la carica batterica presente in loco può portare ad alterazioni nello sviluppo del dente permanente che si trova al di sotto del deciduo cariato.
Sono dei trattamenti preventivi che si effettuano sui primi molari permanenti intorno ai 6/8 anni del bambino e che servono ad eliminare/diminuire il rischio di carie dei solchi di questi denti. In pratica dopo aver deterso i denti con uno spazzolino elettrico si applica sui solchi presenti sulla superficie masticante dei denti una resina adesiva che impedisce ai batteri di annidarsi e dare il via alla carie.
Quello elettrico perché è più facile da usare e richiede meno abilità manuale, soprattutto nei bambini.
Se usato in maniera corretta il filo interdentale assicura un’ottima detersione degli spazi tra un dente ed un altro, soprattutto di quelli più stretti. Richiede però una certa abilità manuale e la curva di apprendimento può non essere breve per alcune persone. In questi casi ben venga quindi l’uso dello scovolino che andrà provato dall’odontoiatra o dall’igienista direttamente sul paziente per scegliere la forma la/le misura/e più appropriate.
Niente dura in eterno e la durata dei nostri lavori è in funzione anche della regolarità con la quale il paziente si presenterà ai controlli periodici. Cerchiamo sempre di consigliare la soluzione terapeutica più predicibile (affidabile nel tempo) e adatta al singolo caso. Nei casi in cui la prognosi fosse incerta il paziente viene sempre informato in modo da concordare la soluzione migliore.