
BRUXISMO-DISORDINI TEMPORO-MANDIBOLARI (TMD) e correlazione con le MALPOSIZIONI DENTARIE
Possiamo definire il bruxismo come un’attività ripetitiva dei muscoli masticatori che può manifestarsi come:
- digrignamento (strusciare i denti),
- serramento dentale (serrare i denti tra loro senza strusciare)
- serramento mandibolare (forte contrazione dei muscoli masticatori senza contatto tra i denti)
Si parla quindi di un vero e proprio “comportamento”, di un diverso modo di lavorare dei muscoli masticatori.
Queste tre condizioni sviluppano forze molto diverse:
Nel digrignamento le forze in gioco sono modeste, i muscoli e l’articolazione temporo-mandibolare ( è l’articolazione tra la mandibola e il cranio) soffrono poco, ma i denti si consumano. In genere questi pazienti non hanno dolore.
Nel serramento dentale e nel serramento mandibolare le forze sviluppate dai muscoli sono elevate, non c’è usura dentale perchè i denti non strofinano tra loro ma a causa del superlavoro i muscoli vanno in sofferenza, l’articolazione a causa del sovraccarico creato dai muscoli va anch’essa in sofferenza. Questi pazienti possono avere dolore ai muscoli masticatori, all’articolazione temporo-mandibolare (ATM), all’orecchio e alla testa.
La posizione dei denti che influenza ha su tutto questo? ASSOLUTAMENTE NESSUNA!!!
È stato ormai scientificamente e ampiamente dimostrato che la posizione dei denti non è legata al bruxismo e ai disordini temporo-mandibolari.
Questi ultimi sono legati al bruxismo nelle sue manifestazioni di serramento dentale e mandibolare a causa del sovraccarico muscolare ma la posizione dei denti intesa come malocclusione e anche l’ortodonzia , cioè la correzione della malocclusione con l’apparecchio non sono in grado ne di causare il bruxismo e i tmd e nemmeno migliorarne la prognosi se il soggetto ne è già affetto.
Ma allora il bruxismo da cosa è causato?
La causa principale è lo stress emotivo che in soggetti predisposti innesca questa attività muscolare involontaria che può estrinsecarsi durante la veglia e/o durante il sonno.
La terapia del bruxismo si fonda su questi punti:
- placche occlusali (bite)
- farmaci ansiolitici
- counceling
- terapia psicologica di supporto
- fisioterapia
Nel bambino il bruxismo è considerato fisiologico fino a 7/8 anni, successivamente è necessario indagare sul profilo psicologico.
Bambini che continuano a digrignare dopo tale età sono in genere bambini con personalità molto responsabile, introversi che andrebbero supportati psicologicamente. Nei bambini alcune volte il bruxismo è un fenomeno reattivo ad un evento capitato nella loro vita, come ad esempio il cambio di scuola o la nascita di un fratellino oppure può essere un fenomeno protettivo nei confronti di un problema respiratorio